Slide 1Pilatessviluppa la consapevolezza del proprio corpo, migliora la postura, l’armonia del movimento, la respirazione, l’elasticità e la forza muscolare
Slide 2Pole Danceè sport e danza insieme. Un allenamento cardiovascolare che tonifica gambe, braccia, addome e glutei. Aiuta ad essere più eleganti e aggraziati, oltre che a mantenere la postura corretta. Non ha età
Slide 3La nostra Missionè sport e danza insieme. Un allenamento cardiovascolare che tonifica gambe, braccia, addome e glutei. Aiuta ad essere più eleganti e aggraziati, oltre che a mantenere la postura corretta. Non ha età
sviluppa la consapevolezza del proprio corpo, migliora la postura, l’armonia del movimento, la respirazione, l’elasticità e la forza muscolare
è sport e danza insieme. Un allenamento cardiovascolare che tonifica gambe, braccia, addome e glutei. Aiuta ad essere più eleganti e aggraziati, oltre che a mantenere la postura corretta. Non ha età
è sport e danza insieme. Un allenamento cardiovascolare che tonifica gambe, braccia, addome e glutei. Aiuta ad essere più eleganti e aggraziati, oltre che a mantenere la postura corretta. Non ha età
Joseph Pilates, genio del movimento
Joseph Pilates nacque nel 1880 a Monchengladbach, una piccola città vicino a Dusseldorf, in Germania. Il suo vero nome era “Pilatu” di origine Greca ma fu in seguito cambiato in Pilates. Sua madre era una naturopata e il padre era uno sportivo. Data la sua esile struttura fisica, per il timore di contrarre la tubercolosi ed esserne sopraffatto, iniziò a dedicarsi fin da piccolo alla ginnastica. Dal medico di famiglia gli fu regalato un libro di anatomia che gli aprì le porte allo studio del corpo umano.
Un giorno, di ritorno da una passeggiata nel bosco Joseph Pilates disse: “Ho imparato ogni pagina, ogni parte del corpo umano. Volevo restare nella foresta per ore e studiare i movimenti degli animali e il loro modo di trasmettere gli insegnamenti attraverso l’imprinting da madre a figlio”.
Cominciò ad approfondire i suoi studi con la pratica di alcune discipline occidentali e orientali, includendo in particolar modo lo yoga (dal quale in seguito prese spunto per molti esercizi codificati del suo Metodo).
All’età di 14 anni sviluppò talmente bene ed uniformemente il proprio fisico da meritarsi di posare come modello per alcune tabelle anatomiche. Fu in grado di eccellere fisicamente superando i propri limiti: una dote che lo accompagnerà per tutta la vita, segnandola in maniera decisiva. In Germania raggiunse un buon livello come pugile e come un atleta a 360°, ottenendo qualche successo come ginnasta, nuotatore, subacqueo e sciatore.
Nel 1912 andò in Inghilterra, dove assunse l’incarico di istruttore di autodifesa per la scuola di polizia. Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale nel 1914, Joseph Pilates viene fatto prigioniero nel Lancaster, la reclusione durò un intero anno ma egli non si perse d’animo e continuò i suoi allenamenti coinvolgendo anche i suoi compagni di prigionia, mettendo a punto i suoi principi sulla salute e sulla tonificazione muscolare, costruendo le basi sullo studio del sistema di esercizi originali che più tardi definì come “Contrology”.
Nel 1918, una famigerata epidemia di influenza chiamata comunemente “Spagnola” uccise migliaia di persone mietendo vittime e terrore fra la popolazione, sorprendentemente, tutti coloro che si erano sottoposti all’allenamento di Pilates scamparono al contagio.
Joseph Pilates in seguito fu trasferito sull’isola di Man dove lavorò come infermiere, riabilitando molti ricoverati sofferenti di patologie e infermità derivanti dalla prigionia e dalla guerra. Per aiutarli studiò metodi di riabilitazione alternativi e realizzò macchinari di fortuna che potessero far loro ritrovare e mantenere il tono muscolare, pur essendo costretti a letto.
Tornato in Germania all’inizio degli anni Venti, mise in pratica l’esperienza acquisita durante la prigionia e continuò a ideare attrezzature rieducative che potessero svolgere il lavoro che solitamente si utilizza facendo attività, consentendo al paziente di utilizzare solo l’energia necessaria per fare resistenza e attivare la muscolatura profonda che dovrà lavorare contro questa forza di opposizione.
La sua professione lo portò ad Amburgo a lavorare per la polizia locale, dove aveva il compito di addestrare fisicamente le reclute e l’intero corpo di polizia. In questo periodo conobbe Rudolph Von Laban, ideatore della Labanotation (una delle forme di registrazione scritta di balletto più rinomate al mondo), il quale incorporò parte del lavoro di Joseph Pilates nell’impostazione del proprio insegnamento.
Nel 1925 Joseph Pilates decise di trasferirsi negli Stati Uniti, durante il viaggio conobbe una giovane infermiera di nome Clara che sarebbe divenuta sua moglie. Clara soffriva di artrite e Joseph lavorò con lei per migliorare la sua salute.
Giunto a New York nel 1926 Pilates aprì uno studio nella Eighth Avenue 939, in uno stabile di studi ed Accademie di danza, insieme a sua moglie Clara cominciò ad approfondire le applicazioni del Metodo. In questo periodo, grazie agli studi sulla riabilitazione, il metodo “Contrology” fu impiegato con successo nel mondo della danza. George Balanchine, famoso coreografo, mandò molti dei suoi ballerini da Joseph Pilates per rinforzarli e riabilitarli (tra i quali Marta Graham), instaurando un rapporto destinato a durare nel tempo.
Joseph Pilates grazie alla sua tecnica, godeva di ottima salute nonostante alcuni vizi che lo accompagnarono per tutta la vita (famosa era sua predilezione per sigari, whiskey e donne, venne anche visto correre per le strade di New York vestito soltanto con un costume da bagno), morì ultra-ottantenne in seguito alle lesioni riportate durante l’incendio che distrusse il suo Studio negli anni ’60.
Prima di morire nell’ottobre 1967, all’età di 87 anni Pilates affidò l’arduo compito di proseguire la sua missione nella diffusione della tecnica a Clara, stimata da molti come la più paziente, la quale continuò ad insegnare e guidò lo studio fino alla sua morte che avvenne dieci anni dopo, nel 1977. L’eredità degli insegnamenti furono successivamente presi dalla sua devota allieva e collaboratrice per decenni Romana Kryzanowska che rilevò lo studio di New York, mentre altri, come Ron Fletcher e Kathy Grant, aprirono nuovi studi.